News

News

Phem, il nuovo centro di ricerca della Cattolica

Il Phem, Centro di ricerca Plant Health Modelling dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato lanciato attraverso un convegno che ha riunito nella sala Piana del campus di Piacenza studiosi italiani e internazionali. Detto che i modelli matematici sono oggi parte integrante dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS, Decision Support Systems) in un ambito di Agricoltura 4.0, esiste di conseguenza la necessità di dare continuità alla ricerca scientifica sulla modellistica applicata alla salute delle piante e mettere in rete le conoscenze su approcci metodologici, sviluppi e applicazioni dei modelli fra i ricercatori e gli utilizzatori dei modelli, nonché di promuovere attività formative per gli addetti del settore. Per questa ragione l’Università Cattolica ha deciso di istituire un apposito centro di ricerca. Paola Battilani, direttrice del Phem, centro di ricerca afferente al Dipartimento di scienze delle produzioni vegetali sostenibili (Diproves) della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Ateneo, afferma che gli aspetti che più interessano sono due: la salute delle piante e la modellistica. «Essendo noi patologi delle piante – dice – ci occupiamo delle loro malattie, ma volutamente abbiamo posto il focus sulla loro salute. Al momento siamo focalizzati sulla parte agronomica, quindi sulla crescita della pianta, più avanti estenderemo il nostro interesse anche al suolo». L’aspetto legato alla modellistica cerca invece di prevedere il comportamento della pianta, un’indagine fondamentale in epoca di cambiamento climatico. «Si tratta di realizzare modelli matematici per capire cosa accadrà alla pianta, gli effetti sulla produzione e sulla sua qualità» spiega la docente, che evidenzia come l’obiettivo del Phem sia di «costruire modelli che possano funzionare in qualsiasi ambiente». «Se il modello comprende bene la fisiologia della pianta e il comportamento dei patogeni piuttosto che di altri microrganismi dell’ambiente – dice Battilani – lo possiamo applicare ovunque». L’obiettivo del centro è stabilire una rete di contatti. «Si tenga presente che già possiamo contare su di una buona rete – prosegue – sia in Italia, dove siamo l’unica facoltà che si occupa di modellistica, sia a livello internazionale dove siamo comunque fra i pochi che se ne occupano». «In tal senso – rimarca – la nostra facoltà si dedica alla modellistica anche per quanto riguarda le micotossine, sostanze tossiche prodotte dai funghi: la modellistica con approccio meccanicistico, ovvero che spiega bene il comportamento del fungo, è una nostra prerogativa. Non la fa nessun altro a livello mondiale». Scopo principale del Centro – che si avvale di un consiglio direttivo e di un comitato scientifico – è promuovere e svolgere attività, di base e applicate, in questo settore. Le attività abbracciano tutti gli aspetti della salute delle piante, dal punto di vista degli agenti causali (patogeni e i funghi produttori di micotossine, fitofagi, erbe infestanti, stress abiotici), delle piante (modelli di crescita e sviluppo, meccanismi di danno e risposta agli organismi dannosi) e dei mezzi di mitigazione/protezione (modelli per i fungicidi, agenti di biocontrollo). Al convegno su “Modellistica e salute delle piante: ricerca e applicazioni”, che ha avuto il patrocinio delle società scientifiche e di Agritech, è stato affrontato lo stato dell’arte e le prospettive della ricerca. Si sono inoltre confrontati gli utilizzatori dei modelli (esperti dell’assistenza tecnica, aziende che offrono soluzioni di Agricoltura 4.0 e mezzi tecnici), confronto che ha riguardato le esigenze e le prospettive della modellistica. Ospite dell’incontro è stato, fra gli altri, Matteo Lorito, direttore di Agritech, nonché rettore dell’Università Federico II di Napoli. «Agritech – spiega Lorito – è una grande sfida e un grande sogno, un centro nazionale grazie al quale l’Italia unisce il meglio che ha nei laboratori di tutto il Paese per accogliere le tecnologie più avanzate. Oggi se un imprenditore vuole implementare una nuova tecnologia o fare un’innovazione di prodotto, si può rivolgere ad Agritech piuttosto che al singolo istituto di ricerca. È dunque una sorta di super hub, che conta circa 1.500 ricercatori dal Sud al Nord Italia». La parola contadino così come la si pronunciava una volta, dice Lorito, suona oggi obsoleta. Il contadino di oggi può infatti adoperare strumenti come i sensori e i robot, oppure i modelli elaborati da centri come il Phem della Cattolica, che aiutano ad assumere decisioni. «Queste ultime – dice ancora il direttore di Agritech – hanno un effetto su tutti noi non soltanto in termini di produzione, di qualità e di costi, ma anche di tutela dell’ambiente e di sviluppo delle piccole e medie aziende». «Oggi – chiude Lorito – abbiamo di fronte due grandi strade: la transizione ecologica e quella digitale. L’agroalimentare le unisce, per questa ragione si parla di transizione ecodigitale. Nell’agricoltura è già in atto. L’imprenditore che ha una produzione di qualità in Sicilia deve sapere che un a ricercatore a Trento potrebbe disporre di una soluzione per la gestione dei dati o dell’irrigazione per lui molto utile. Questo è Agritech».

News

Incontro – dibattito su MODELLISTICA E SALUTE DELLE PIANTE: RICERCA E APPLICAZIONI

PIACENZA, DICEMBRE 5, 2024 Organizzato da: Centro di ricerca Plant Health Modelling, Università Cattolica del Sacro Cuore La modellistica per la salute delle piante ha radici storiche che risalgono alle prime osservazioni empiriche, tradotte poi in semplici regole, delle relazioni che legano le variabili ambientali allo sviluppo degli organismi dannosi. Il settore ha poi avuto notevoli sviluppi grazie al perfezionamento delle conoscenze sui processi biologici ed ecologici, allo sviluppo di metodi di simulazione di tali processi, alla messa a punto di strumenti e tecniche per la raccolta e l’elaborazione automatica di dati meteorologici e biologici. I modelli matematici hanno trovato largo impiego nella difesa delle colture, tanto da fare parte integrante degli strumenti dell’IPM (Integrated Pest Management) e della direttiva EC 128 sull’Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. I modelli matematici sono oggi parte integrante dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS, Decision Support Systems) in un ambito di Agricoltura 4.0. Esiste comunque la necessità di: dare continuità alla ricerca scientifica sulla modellistica applicata alla salute delle piante; mettere in rete le conoscenze su approcci metodologici, sviluppi e applicazioni dei modelli fra i ricercatori e gli utilizzatori dei modelli; promuovere attività formative per gli addetti del settore; sensibilizzare e coinvolgere le Amministrazioni Pubbliche e le Strutture Private ad un razionale sviluppo e utilizzo dei modelli.PER VENIRE INCONTRO A QUESTE ESIGENZE, L’UNIVERSITÀ CATTOLICA, FORTE DELL’ESPERIENZA MATURATA NEL SETTORE DELLA MODELLISTICA APPLICATA AI VARI ASPETTI DELLA SALUTE DELLE PIANTE, HA ISTITUITO UNO SPECIFICO CENTRO DI RICERCA DENOMINATO “PLANT HEALTH MODELLING” PHEM.Scopo principale del centro – che si avvale di un consiglio direttivo e un comitato scientifico – è di promuovere e svolgere attività scientifiche, di base e applicate, in questo settore in un contesto di “one health”. Le attività del abbracciano tutti gli aspetti della salute delle piante, dal punto di vista degli agenti causali (patogeni e i funghi produttori di micotossine, fitofagi, erbe infestanti, stress abiotici), delle piante (modelli di crescita e sviluppo, meccanismi di danno e risposta agli organismi dannosi), e deimezzi di mitigazione/protezione (modelli per i fungicidi, agenti di biocontrollo, induttori di resistenza e di tutte le nuove soluzioni). Il si interessa anche delle tecnologie matematiche, statistiche e informatiche per lo sviluppo, calibrazione e validazione dei modelli, come pure degli aspetti di monitoraggio dell’ambiente colturale funzionali all’acquisizione dei dati che alimentano i modelli.IL PHEM ORGANIZZA, IL GIORNO 5 DICEMBRE 2024, UN INCONTRO – DIBATTITO SU “MODELLISTICA E SALUTE DELLE PIANTE: RICERCA E APPLICAZIONI”.Nel corso della mattinata, i membri del comitato scientifico faranno il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive della ricerca nel settore. Nel pomeriggio, gli utilizzatori dei modelli (esperti dell’assistenza tecnica, aziende che offrono soluzioni di Agricoltura 4.0 e mezzi tecnici) si confronteranno sulle loro esigenze e sulle prospettive del settore.CON IL PATROCINIO DI AIAM, AIPP, SIN, SIA, SOI, SIPAV, SICA (MANCA UN LOGO CHE NON è COMPRENSIBILE) PROGRAMMA Facoltà di Scienza agrarie, alimentari e ambientali – Università Cattolica del Sacro Cuore – Piacenza 9:30 / 9:45 Apertura e benvenuto da parte del Preside di Facoltà9:45 / 10:15 Evoluzione della modellistica fitopatologica e delle applicazioniper la difesa delle piante(Prof. Vittorio Rossi, Comitato direttivo ) SESSIONE I: RESEARCH ON PLANT HEALTH MODELLING 10:15 / 12:15 State of the art and perspectivesENVIRONMENT MONITORING AND SENSING(Prof. Daniele Trinchero, Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino)PLANT DISEASE EPIDEMICS(Prof. Paul Esker, PennState College of Agricultural Sciences)FOODSTUFF SPOILAGE AND MYCOTOXINS(Prof. Angel Medina Vaya, Director of Environment and Agrifood Theme, Cranfield University)ARTHROPOD PESTS(Dott. Luca Rossini, Service d’Automatique et d’Analyse des Systèmes Université Libre de Bruxelles)PLANT GROWTH AND DEVELOPMENT(Prof. Pier Paolo Roggero, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Sassari; Prof. Stefano Amaducci, DiProVEs, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza)12:15 / 12:45 Discussione12:45 / 14:15 Lunch break SESSIONE II: APPLICAZIONI DI MODELLISTICA PER LA SALUTE DELLE PIANTE 14:15 / 14:45 La visione di AGRITECH – National Research Centre for AgriculturalTechnologies(Prof. M. Lorito)14:45 / 15:45 Tavola rotonda (coordinamento Dr.ssa Costanza Fregoni): Dr. Riccardo Bugiani (Servizio fitosanitario Emilia-Romagna); Dr.ssa Chiara Corbo (Osservatorio Smart AgriFood); Dott. Diego Scudellari (OP Grandi Colture Italiane); Dott. Mauro Coatti (Federchimica – Agrofarma)15:45 / 16:15 Dibattito16:15 / 16:45 Il ruolo del centro di ricerca Plant Health Modelling (Prof.ssa Paola Battilani, Direttore PHEM). La partecipazione è gratuita, previa registrazione. Per ulteriori informazioni contattare:vittorio.rossi@unicatt.it o segreteria-phem@unicatt.it

News

Biosolution Academy Masterclass 2025: tutte le novità della prossima edizione

Aperte le iscrizioni per la terza edizione del corso di alta formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Un piano didattico ricco, diviso in 6 moduli, per creare esperti nello sviluppo di biosoluzioni per la salute delle piante. Il settore della difesa delle piante si sta orientando sempre più verso soluzioni di biocontrollo e biostimolazione, complice la sempre più stringente regolamentazione europea e la crescente domanda dei consumatori di prodotti biologici certificati. Questo contesto sta accelerando l’espansione del mercato delle biosoluzioni. Inoltre, anche le strategie europee From Farm to Fork e Biodiversità 2030 mirano a triplicare le superfici coltivate a biologico e a dimezzare l’uso dei prodotti fitosanitari entro il 2030, spingendo l’intera filiera agricola ad adattarsi rapidamente. Biosolution Academy, il corso di alta formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, giunto ormai alla terza edizione, connette il mondo accademico con quello professionale, con l’obiettivo di formare figure esperte in biosoluzioni con una visione a 360 gradi. Un approccio che mira a fornire competenze spendibili in diversi ambiti: nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni efficaci, in ambito regolatori, nello sviluppo tecnico, come pure nella comunicazione e marketing dei prodotti. “In continuità con le precedenti edizioni, il corso si pone di contribuire alla formazione di una nuova figura professionale, che guarda alle biosolution con un approccio di sistema in un contesto di agricoltura integrata e biologica, per rispondere alle esigenze di mercati in costante espansione e avanzamento tecnico” spiega la nuova direttrice scientifica del corso Giorgia Fedele. Le novità dell’Academy 2025-2026 Appuntamento a febbraio 2025 con la nuova edizione della Biosolution Academy – Masterclass che si terrà presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. La novità dell’edizione 2025-2026 è che il corso sarà suddiviso in 6 moduli per assecondare le esigenze del mondo professionale. Fedele conferma: “La proposta formativa della nuova edizione della Biosolution Academy – Masterclass è stata profondamente ripensata, strutturando il corso in sei distinti moduli. Con la possibilità d’iscrizione ai singoli moduli, i partecipanti potranno costruirsi il proprio percorso formativo sulla base delle proprie esigenze formative e lavorative”. Sono previste due tipologie di moduli: moduli crop e moduli trasversali. Ciascuno dei tre moduli crop si svolgerà in 4 giornate consecutive, dal martedì al venerdì, per un totale di 29 ore. Il primo appuntamento sarà dedicato al pomodoro da industria a febbraio 2025, seguiranno vite e frumento. I moduli trasversali occuperanno 3 giornate consecutive, dal mercoledì al venerdì, per la durata di 20 ore complessive incentrate su Good Experimental Practice (Gep), marketing e regulatory. La possibilità di iscriversi ai singoli moduli permette di costruire un percorso formativo personalizzato, scelto interamente dal partecipante. La calendarizzazione delle giornate didattiche è pensata per non sovrapporsi alle stagioni di picco di lavoro. È prevista una parte teorica con lezioni frontali ed una parte più applicativa con progetti di ricerca. I docenti che terranno i moduli provengono dal mondo universitario, aziendale e istituzionale. Al termine del corso sarà rilasciato ai partecipanti un attestato da parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono aperte le iscrizioni per partecipare al primo modulo di febbraio 2025. Per maggiori informazioni sull’Academy e sui prezzi è possibile scaricare la brochure di presentazione del corso oppure visitare il sito dedicato. Biosolution Academy è il corso per la formazione di esperti di alto livello nello sviluppo di alternative ai prodotti chimici di sintesi per la difesa delle piante dagli organismi dannosi (biosolution). È organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e si rivolge a dipendenti di aziende che producono e commercializzano biosolution, agronomi, consulenti e studenti. Obiettivo di Biosolution Academy è quello di formare una nuova figura professionale, che guarda alle biosolution con una conoscenza profonda e trasversale. L’Academy sarà organizzata tramite una didattica innovativa ed esperienziale, con la collaborazione delle aziende del settore, delle migliori competenze dalla ricerca universitaria e dal mondo professionale. Per informazioni ed iscrizioni visita la pagina del corso. Image Line® è media partner del corso.

Torna in alto